Premio letterario “Fabio Moreni”: 1° classificata Francesca Balestreri!

Premio letterario “Fabio Moreni”: prima classificata Francesca Balestreri!

            Tra gli studenti premiati anche Maria Tessaroli.

                               La “fiamma viva” di Fabio Moreni in giovani talentuosi  

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“La Giuria del Primo Concorso Letterario “Fabio Moreni” conferisce il primo premio al tema di Francesca Balestreri del Liceo Vida per la scrittura piana, quanto efficace e profonda, con cui trovano espressione un lucido senso del reale e un intenso spirito costruttivo”.

Grande emozione alla pronuncia di queste parole durante la cerimonia di premiazione presso la Cascina Moreni domenica 29 maggio.

Coinvolgente, a tratti commovente ascoltare gli stralci dei dieci temi selezionati. Un sentire accorato, profondità di pensieri, sensibilità spiccate, tutt’altro dalle etichette di superficialità, indifferenza, poco spessore con cui si designano perlopiù i giovani oggi.

Fabio Moreni: un dono per Cremona.

Fabio Moreni: un nome che si lega a valori come altruismo, carità, solidarietà, servizio. Un nome che diventa sinonimo di sacrificio. Pur amando tantissimo la vita, infatti, egli l’ha donata per gli altri, assassinato nel maggio del 1993 mentre portava aiuti umanitari in una Bosnia dilaniata dalla guerra.

I ragazzi premiati, con i loro densissimi elaborati, hanno dimostrato di aver ‘attraversato’ questa grande carismatica figura.

Tra gli obiettivi dell’istituzione del Premio letterario vi era proprio questo. In un momento storico di crisi valoriale, in cui si avverte spesso una carenza di motivazione, è opportuno pensare sproni, incoraggiamento, stimoli, proposte di modelli esemplari per orientare i giovani nella liquida società dell’incertezza.

Onorare il ricordo di Fabio, veicolare una testimonianza ancora così vitale, dando continuità ai suoi valori e ideali, perché possa far emergere nei giovani pensieri positivi; diffondere una memoria perché diventi stimolo all’azione, modello da emulare: questo è stato molto ben recepito.

Fabio è l’icona vivente dello spirito più autentico del volontariato, della ricchezza dell’intercultura e del dialogo interreligioso (lui, fervente cattolico, morto in terra musulmana).

Secondo l’insegnamento di Tommaso Moro, “tradizione è trasmettere la fiamma, non conservare la cenere”. E Fabio è proprio questo: fiamma viva, figura convincente e coinvolgente per giovani che si formano alla Vita, quella vita di cui bisogna saper cogliere il sapore massimo di ogni esperienza. Appassionato della vita, vuole insegnare proprio questo: carpere il diem, dando senso pieno alla nostra esistenza.

Bello che i ragazzi abbiano saputo cogliere questo messaggio.

Ascoltiamolo attraverso le parole stesse di Francesca Balestreri:

… “mordere” implica forza. Non solo la forza, letteralmente intesa, dei muscoli della mandibola su un frutto fragrante, quanto soprattutto d’una muscolatura di mente e di cuore. Le armi del credente sono “le armi della fede”, le uniche di cui Fabio Moreni fosse equipaggiato: una volontà ferrea temprata dall’amore gratuito verso il prossimo ed una resistenza spirituale in grado di permettergli di superare le difficoltà e le asperità della vita senza rinunciare alla sua Fede.

“Mordere la vita” non implica nessuna violenza, bensì il suo superamento.

Per un ragazzo di oggi ‘mordere la vita’ significa sapersi anche avvalere di una forza di volontà che superi le paure, attuando una resilienza continua davanti alle difficoltà di ogni giorno. La resilienza è infatti la capacità di superare le avversità in modo costruttivo, senza lasciarsi frenare: dopo aver sentito i proiettili fischiare il loro cupo ritornello di morte, in molti avrebbero rinunciato, ma Fabio Moreni – con la sua forza, il suo coraggio e anche le sue paure – non rientrava nell’angusta categoria “molti”.